giovedì 24 aprile 2014

.Seta.

Eccezionalmente per questa volta appaio prima con una recensione per me insolita, cioè, non insolita, ma di un autore che non apprezzo molto. Parlo di Alessandro Baricco, senza nulla togliere a chi lo apprezza, non è proprio il mio genere di scrittore.
Quest'oggi parlerò un po' di "Seta"; pubblicato dalla casa editrice Rizzoli nel 1996, Seta è un romanzo, o meglio una storia di Alessandro Baricco.


Titolo: Seta     
Titolo originale: Seta
Autore: Alessandro Baricco
Prima pubblicazione: 1996

Trama: Narra del giovane commerciante di bachi da seta Hervè Joncour che lascia il suo paese Lavilledieu, nel meridione della Francia e la moglie Helene, per recarsi ben quattro volte in Giappone. Siamo nella seconda metà dell’ottocento e all’epoca questo paese era davvero considerato la fine del mondo. Lo scopo quello di acquistare minuscole uova di bachi da seta in quanto gli allevamenti europei prima e quelli del vicino Oriente poi, sono stati attaccati dalle epidemie e le uova sono ormai diventate inutilizzabili. Nel remoto Giappone conosce il potente Hara Kei da cui acquista le uova. È l’uomo per cui tutti, in quel paese, esistevano ed Hervè rimane affascinato in maniera irresistibile dalla giovanissima donna sdraiata accanto a lui, immobile, la testa appoggiata sul suo grembo, gli occhi chiusi, le braccia nascoste sotto l’ampio vestito rosso che si allargava tutt’intorno, come una fiamma, sulla stuoia color cenere. Lui le passava lentamente una mano nei capelli: sembrava accarezzasse il manto di un animale prezioso, e addormentato. Lei è orientale e sa parlare solo il giapponese, ma i due riescono a comunicare attraverso gli sguardi e il mistero che la avvolge in quel mondo lontano e a lui estraneo è magico e affascinante. La visione di quella donna diventa un sogno irrealizzabile; ogni viaggio lo lega sempre di più al paese del Sol Levante e ogni volta porta con sé piccoli particolari che come una calamita lo attraggono senza possibilità di sottrarsi. È la storia di un desiderio inappagato, di una illusione d’amore. Questa donna sconvolge la relazione coniugale di Hervè e il dolore lento della nostalgia per una vita che non potrà mai vivere trova ampio spazio nel suo cuore. Proprio questo sentimento porta un uomo come Hervè che ama assistere alla propria vita senza ambire a viverla davvero, ad affrontare situazioni pericolose, viaggi in luoghi improbabili e ancor più remoti.
 
Non è una storia amata da tutti e non potrebbe essere altrimenti. Qualcuno pensa che sia vuota e inutile, una storia che non trasmette o non dice nulla, ma io non sono d’accordo. Forse perché è la prima storia che abbia mai letto di Baricco, veramente non saprei dirlo, ma le passioni forti che mi ha trasmesso non le provo con molti libri; la voglia di continuare nella lettura per scoprire quello che viene dopo e dopo ancora. Finale commovente, quasi da lacrime.
A mio avviso non è un libro che vuole trasmette niente di particolare, vedendolo superficialmente veniamo messi di fronte ad un uomo che stanco della sua insulsa vita va dietro una nuova gonnella solamente perché è qualcosa di diverso dalla routine, ma è quello che sta dietro alla storia principale che mi ha entusiamata: quanto intensamente può amare una donna, quando una donna che ama il marito possa perdonare a quest'ultimo mille e mille tradimenti. 
Quindi l'ho preso come un libro che parla del coraggio di una donna, che di fronte ad una rivale non si è arresa e ha continuato a combattere e a coltivare quello che per lei era veramente importante.
Lo raccomando a coloro che vogliono leggersi un romanzo senza troppe pretese e senza le parolone che Baricco ama usare.

Curiosità: Da Seta, nel 2007, è stato tratto anche un film. 
Nel film, sotto la direzione di Francois Girard (“Il Violino Rosso”), vediamo la partecipazione di molti interpreti di fama mondiale tra cui Michael Pitt (“The Dreamers”, “The Village”), Keira Knightley (“Pirati dei Caraibi”, “Orgoglio e Pregiudizio”) e Alfred Molina (“Chocolat”, “Il Codice Da Vinci”). “Con Baricco l’accordo era di scegliere qualcuno che convincesse entrambi, che avrebbe interpretato questa storia in senso non hollywoodiano. In questo caso, anche se il cast è internazionale, lo spirito è europeo“ ha spiegato il produttore Domenico Procacci, fautore del progetto.
I volti dell’allevatore francese di bachi di seta Hervè Joncour e della moglie tradita sono quelli di Michael Pitt e di Keira Knightley (scelta non troppo azzeccata a mio parere , non apprezzo molto la "recitazione" della Knightley.), ma vi sono anche diversi attori italiani, come Carlo Cecchi e Toni Bertorelli.

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